In quegli anni l’Italia è devastata dalla peste, un morbo terribile e fatale. Secondo la nuova cronologia, probabilmente si tratta della peste che investe l’Italia negli anni 1367-1368. La peste provoca migliaia di vittime.

 

In questa immane tragedia si fa strada Rocco. Egli osserva le città trincerate, che chiudono le

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 loro porte anche ai pellegrini. Gli abitanti si rifugiano sui monti per sfuggire all’epidemia, dappertutto si solleva il grido di paura, di disperazione.

Giunto ad Acquapendente, a pochi chilometri da Roma, Rocco insistentemente chiede ed ottiene di potersi mettere al servizio degli appestati come infermiere nel locale 

ospedale.

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Si sacrifica, si consuma senza risparmio per salvare i corpi e sollevare gli spiriti di tanti infelici, ma tutto sembra inutile, tutto impotente! Che fare? Ispirato, si rivolge al medico divino che ha vinto il demonio e il peccato.

Rocco traccia sulla fronte di ogni appestato il segno della croce e prega esorcizzando il male: «Dio ti distrugga fin dalle radici, ti strappi, ti faccia allontanare dalle case che possiedi e ti cancelli dalla Terra dei viventi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen».

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A queste parole scompare la peste e i malati guariscono. Il pellegrino senza nome vince la peste! La città torna a vivere. Tutti si chiedono: «Chi è? Da dove viene? Come si chiama?».
Di nascosto Rocco lascia Acquapendente e riprende il cammino. «Signore, non a me, non a me, ma a Te solo l’onore e la gloria!».

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Anche in altre città d’Italia, Rocco, per virtù di Dio, vince la morte. Dirigendosi verso Roma si ferma ad Assisi. Visita la tomba di S. Francesco, Monte Subasio, San Damiano e Santa Chiara.

Giunge a Roma e anche lì serpeggia la peste. Rocco passa per gli ospedali, guarisce gli appestati, suscita ovunque emozione ed ammirazione senza fine. Nell’ospedale S. Spirito conosce il cardinale Anglic de Grimoard, fratello del papa, forse l’unico rimasto nella città, il quale lo ospita nella propria casa. 

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Colpito dalla peste viene guarito da Rocco con il segno della croce. Decide quindi di soddisfare il desiderio di Rocco: ottenere la benedizione dal Sommo Pontefice. Il Papa Urbano V alla vista del pellegrino esclama: «Sembra una creatura che viene dal Paradiso».
Rocco si ferma a Roma per tre anni e visita i santuari più famosi della città.

Spinto dalla carità, rinuncia con tristezza al viaggio in Terra Santa e riprende la via del ritorno.
Ha notizia della peste a Piacenza, si reca lì come angelo e medico celeste e cambia il lutto in gioia, il pianto in letizia. Rocco, dopo aver guarito la peste così parla: «O buoni cristiani prego affinché rendiate grazie al sommo Dio perché in sua virtù siete liberati; state bene e lodate continuamente il Signore».