Il nome di Rocco inciso sulla tavoletta fa nascere i primi sospetti sull’identità del prigioniero. Lo zio si reca in prigione, ricorda la croce rossa che Rocco ha sul petto e scopertolo la osserva ancora rosso brillante. I funerali sono un vero trionfo. La devozione si diffonde in Francia, Italia e nel mondo. A Venezia è custodita la maggior parte delle insigne reliquie nella chiesa S. Rocco, Campo S. Rocco. Per questo motivo S. Rocco viene riconosciuto come compatrono della città. Ancora oggi Rocco continua a proteggere la gente di tutto il mondo dal male.

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Le reliquie del Santo

Non sono chiare le vicissitudini riguardanti i resti del Santo e la sua canonizzazione. Secondo una tradizione italiana le reliquie di San Rocco, da Angera sarebbero state trasportate a Voghera e poi acquistate dai Veneziani. Invece gli storici linguadochiani affermano che San Rocco sarebbe morto a Montpellier e sepolto nella chiesa dei Domenicani. Poi le reliquie sarebbero state trasportate ad Arles e nel XVII sec. solo alcuni frammenti sarebbero stati riportati a Montpellier. La chiesa incoraggiò il fervore popolare e già nel XV sec. accordò a Rocco gli onori liturgici. Più tardi papa Gregorio XIII introdusse il nome di Rocco nel Martirologio Romano.